L'inquietudine della bestia - Ilaria Drago

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Inquietudine della bestia | poesia | Nemapress 2013

prefazione Dante Maffia

 

1 febbraio 2013 la raccolta inedita vince il Premio Internazionale di poesia Premio13, organizzato dal Centro Poesia di Roma e si aggiudica la pubblicazione con la Nemapress di Neria De Giovanni. Premiazione in Campidoglio.

 

7 dicembre 2013 presentazione alla Fiera del Libro di Roma – Sala Corallo Palazzo dei Congressi Roma

20 gennaio 2014 presentazione Sala del Carroccio Campidoglio Roma

1 giugno 2014 "L'inquietudine della bestia" si aggiudica la XII Edizione del Premio Internazionale di poesia "Roberto Farina". Roseto Capo Spulico. 


Motivazione della giuria:

"Poesia intensamente vitalistica, quella di Ilaria Drago, asservita alla fedeltà etica del suo dettato, rigorosa e sincera fino allo spasimo, immersa nelle

 dinamiche pulsionali e ondivaghe di una parola "terrigna" e a un tempo uranica, che si fa carne, sangue, ombra, mistero, potenza e presenza di

 metamorfosi. L'inquietudine della bestia è uno psicodramma esoterico in 66 stazioni liriche articolate sul proscenio interiore di una "pazza a sonagli" che si abbandona senza freni alla pronuncia interiore della verità. La bestia che le "esce dalla gola" è lo stesso demone che la spinge da dentro, e la plasma, la espande, la fa artista. Le parole urgono di fuoco ma scavano la via sinuosa dell'acqua, raccogliendo tutto il miele e il veleno della nostra condizione. E' il teatro del sé che si fa mondo: il soggetto, intriso di imperfezione, oltrepassa i suoi molteplici impacci – come in un travaso alchemico di energie – nell’unità dinamica del suo ritmo cosmico fondamentale, oltre il precordio palpitante e primitivo delle sillabe perdute, giù, giù, nella profondità, attraverso le più oscure dimensioni, fino alle sorgenti limpide dell’Essere: nella terra di tutti e di nessuno,dove rinascere, e ricomporsi nuovi. Sono poesie affamate e allucinate, che scardinano schemi e fanno esplodere convenzioni, e ringhiano, e tuonano, squarciano, schiantano, accoltellano, oscillando "fra incanto e sfinimento" per tradurre in conoscenza metafisica la lingua muta dei corpi, degli eventi, delle trasformazioni. Il poeta è lo sciamano degli scambi paradossali, martire e carnefice della materia, dove cerca "allacci di magia" da cui possa scaturire una scintilla non illusoria di rivelazione. Ilaria Drago la bestia della Poesia ce l'ha fin dal cognome, ed è una bestia che unisce l'uccello al serpente, il fuoco dell'aria a quello della terra primordiale; ma nel suo nomen c'è anzitutto un omen luminoso di gioia, che la rende - come Giordano Bruno - "in tristitia hilaris", capace cioè di estrarre l'oro dal piombo, il cielo dalla carne, la luce dalla tenebra più nera. Ed è proprio questo, in sintesi estrema, il percorso spirituale di cui il libro reca esemplare, straordinaria testimonianza."  Marco Onofrio

 

  


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